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Restauro della Chiesa tardo gotica di Maria Vergine e San Siro Vescovo a Vidigulfo (PV).
Un imponente intervento di restauro ha coinvolto la Chiesa tardo gotica di Maria Vergine e San Siro Vescovo a Vidigulfo (PV), che è stato occasione per noi di parlare con gli addetti ai lavori non solo dell’intervento stesso ma anche del tema del restauro e dell’approccio a questo affascinante settore dell’architettura.
Nel suo complesso, l’intervento ha toccato il restauro degli intonaci delle tinte cromatiche con intervento anche sui pinnacoli e sull’affresco in facciata della chiesa e della casa parrocchiale adiacente.
È stato dunque posato il ciclo con l’intonaco RÖFIX HK-Sockelputz a base di calce idraulica naturale NHL.
Tutte le facciate sono state pitturate con colori a calce naturale RÖFIX CalceClima® Kalkfarbe la cui lavorazione è stata svolta dal Laboratorio di restauro Peron e da Francesco Peron dell’azienda Cromo srl.
“Conosciamo e utilizziamo i prodotti RÖFIX già da molti anni,” racconta Francesco Peron “e a seguito delle indicazioni della direzione lavori e della soprintendenza realizziamo anticipatamente delle prove di campionatura adeguate per risolvere i problemi riscontrati”.
Tra i problemi principali, spiccavano quelli legati alla presenza di umidità, muffe, segni del tempo, ma non solo.
“Particolare attenzione è stata posta in fase progettuale alla scelta del colore” sottolinea l’architetto Viti, “dove il criterio seguito è stato quello di mostrare le modifiche all’impianto architettonico avvenute nei secoli, durante i vari passaggi storici, così che il colore stesso potesse raccontare la storia del monumento.”
È stata dunque eseguita un’analisi storica, complicata dalla mancanza di documenti ed elaborati grafici, che ha preso in esame pubblicazioni storiche, di fianco ad uno studio dell’evoluzione costruttiva delle architetture ecclesiastiche dei paesi limitrofi, nonché indagini visive e stratigrafiche condotte in sito. “Queste operazioni preliminari hanno consentito di stabilire una serie di ipotesi necessarie a delineare una storia ricca di interventi e modifiche, legate alla sempre maggiore importanza e prestigio che la Chiesa ha acquisito nel tempo: ricchezza che appunto si voluto far emergere tramite la scelta delle modalità di impiego degli aspetti cromatici.” spiega ancora l’architetto.
Per l'impianto originario in stile gotico è stata scelta una tinta più scura per gli elementi architettonici portanti ed emergenti (contrafforti) rispetto alle campiture, per cui invece si prevede un colore calce naturale, per dare rilievo all’affresco ancora presente in facciata e mettere in evidenza gli elementi strutturali. Per quanto riguarda la porzione 700esca, questa risalta con i toni del giallo, il colore più antico ritrovato secondo le indagini stratigrafiche. Le parti più recenti si è invece deciso di non caratterizzarle.
La pulitura degli elementi lapidei e in cotto in facciata, è stato realizzato con pazienza e esperienza dai due professionisti del restauro secondo le indicazioni della direzione lavori. Macchie di umidità, scagliature, malte e intonaci mal conservati e in parte con alterazioni cromatiche: per queste situazioni è stato scelto di applicare il ciclo RÖFIX di risanamento per il restauro a base di NHL dedicato alla deumidificazione.
Francesco Peron entra nel dettaglio “una delle sfide che abbiamo affrontato è stata la presenza di diversi tipi di intonaco sulla facciata, più o meno ammalorati secondo la zona oppure restaurati o dipinti malamente in interventi precedenti, che è stato necessario uniformare prima di procedere con la colorazione degli esterni.”.
A conclusione del progetto, sono stati riprogettati e realizzati 4 pinnacoli che erano stati rimossi negli anni precedenti per pericolo di crollo ed è stato restaurato e consolidato il pinnacolo centrale.
In un momento in cui al centro del dibattito sono gli interventi di riqualificazione trainati dagli incentivi fiscali statali, con l’architetto ci siamo soffermati sul restauro e su come è cambiato o migliorato l’approccio al settore conservativo. “Credo che l’approccio al progetto di restauro, in termini di pensiero teorico, non sia cambiato e non cambierà” riflette l’architetto Viti, “l’Architettura, nel senso più "alto" del termine, dovrà essere sempre il punto di partenza e di arrivo di ogni progetto. Ci saranno sempre poi gli approcci più o meno conservativi, le varie scuole di pensiero.”
Miglioramenti e cambiamenti, conclude l’architetto coinvolgono “la condivisione delle idee progettuali in modo più diretto con i funzionari della soprintendenza e soprattutto una maggiore sensibilità alle proprietà naturali ed ecologiche dei materiali da utilizzare nell’intervento del restauro.”
Anno di esecuzione intervento: 2020 Professionisti coinvolti:
Imprese di Restauro:
Impresa Edile: